Se fossi anch’io indifferente, quanti schiaffi eviterei.
La gente spesso è serena così, e a chi non ci crede ci vogliono secoli per capirlo.
La testa sotto la sabbia. Nessuna risposta da dare. Nemmeno un dito da sporcare.

In castelli di imbarazzo, vive aspettando di aver ragione del tempo, senza ridere o piangere.
In ogni caso, non prima di accorgersi di averlo in gran parte perso.
I Matti sì, li hanno apprezzati, fintanto che tutto andava bene.
Ma a conti fatti, li chiudono fuori, temendo chi, senza paura, porta la faccia meravigliata e chiara.

Se non fossi trasparente, non sarei me stessa.
La differenza sta nello scegliere a chi donare la faccia e il cuore.
E forse l’errore è gridare alle mura.

Ho anch’io un castello, ma non ci dimoro.
Perlustro ogni stanza e spesso me ne sto fuori, a mescolarmi con chi non può rispondere.
Forse adesso alla sua contessa serve una vacanza.
Le porte si sono chiuse in silenzio, mi adeguo al tempo che passa.
Coltiverò i miei fiori con acqua e sole.
A se stessi non si può mai sfuggire.
E più indifferenza ci sarà là fuori, più il mio castello si colmerà di Amore.